Comunicato Stampa: “Sardi in fuga in Italia e dall’Italia” di Aldo Aledda.

Comunicato Stampa: “Sardi in fuga in Italia e dall’Italia” di Aldo Aledda.

È appena uscito l’ultimo libro di Aldo Aledda, presidente del CEDISE, Sardi in fuga in Italia e dall’Italia che, nelle intenzioni dell’autore rivisita e aggiorna il suo I sardi nel mondo del 1991.  Il lavoro affronta il caso di studio della Sardegna, una terra che è stata quasi assente dai grandi flussi migratori italiani dell’Otto/Novecento – anche quando, fuoriuscendo dal Regno di Sardegna, nel breve periodo che precedette l’Unità di Italia gran parte degli italiani erano censiti dalle dogane straniere come “sardi” –, ma che nel Secondo Dopoguerra ha visto l’esodo di oltre la metà della sua popolazione in direzione dell’Italia continentale e verso l’estero.

Il lavoro, a incominciare dall’analisi delle dinamiche socio-economiche cha hanno spinto le masse di migranti a lasciare la propria terra e quasi la metà poi a tornare, rappresenta un paradigma in cui può rientrare un po’ tutta l’emigrazione italiana e, sicuramente, quella meridionale e delle isole. Da cui le tante domande che si pone l’autore, a incominciare da quella se la causa delle uscite fosse la sola ragione economica e non prima di tutto la società arcaica, segnatamente quella agropastorale, che con i suoi riti e le sue gerarchie non corrispondeva più alle aspirazioni dei propri figli, interrogativo che mantiene la sua validità anche oggi in cui i giovani hanno dato vita alla “fuga dei cervelli” da tutto il paese, col Sud che si ferma preferibilmente nel Nord Italia e il Nord Italia che slitta all’estero. Ciò induce l’autore a domandarsi chi si sia comportato meglio nei confronti della propria terra, chi è emigrato o chi è rimasto? In questo senso osserva che la pausa migratoria avvenuta negli ultimi tre decenni del secolo scorso e il conseguente “restare” dei giovani nel territorio – cosa che oggi si continua ad auspicare da più fronti pur in palese contrasto con le logiche della costruzione europea e, guardando più in là, anche della globalizzazione – in realtà è coincisa con il maggiore allargamento del divario economico e sociale tra il Nord e il Sud del Paese, dove anche la criminalità organizzata, per quanto ripulita in senso economico, non ha certo smesso di inquinare i meccanismi economici e sociali disamorando per conseguenza per prime le stesse giovani generazioni. L’autore si sofferma, inoltre, sul confronto dialettico tra chi è andato via e ha sposato costumi e abitudini delle società più evolute in cui si è trasferito e chi in vece è rimasto spesso del tutto ancorato ai vecchi schemi, una dialettica che ha preso corpo in modo diretto soprattutto negli occasionali rientri sia alla distanza ieri attraverso i vecchi canali epistolari sia oggi con i social, domandandosi ancora di più se codesta movimentazione non abbia rappresentato un contributo al miglioramento della terra di origine oppure se questa si sia rifiutata di recepirla chiudendosi ancora di più in sé stessa. In questo senso il libro affronta il tema del risentimento nei confronti dei vecchi e dei nuovi emigranti con relative proiezioni istituzionali da cui scaturisce il massimo disinteresse nei confronti degli italiani fuori, non solo dei sardi, che risultano così lasciati esclusivamente alle cure delle burocrazie pubbliche italiane, spesso onnipotenti, sadiche e incontrollate. Sotto questo profilo analizza le risposte della politica e dell’amministrazione regionale alle iniziative e alle richieste del mondo organizzato dell’emigrazione, concludendo come il più delle volte la distanza fisica dai bisogni di quel particolare tipo di utente si sia tradotta in pretesto per colmarla di orpelli burocratici, mentre il tentativo di strumentalizzazione politica e commerciale di quello stesso abbia rivestito talvolta caratteri paradossali. Il libro riporta cifre e analisi sul fenomeno, ma soprattutto mette al centro l’essere umano con tutti i suoi problemi e, per quanto può, con nomi e cognomi, anche allo scopo di rendere onore e giustizia ai tanti protagonisti del movimento migratorio, giacché l’autore annuncia di volersi occupare di umanità e non trattare il fenomeno in modo anonimo, con freddi dati come si trattasse di coleotteri o di specie vegetali.

(Aldo Aledda, Sardi in fuga in Italia e dall’Italia. Politica, amministrazione e società in Sardegna nell’era delle moderne migrazioni (pp. 265, Franco Angeli, 2022, Euro 36)

comitato11ottobre

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